Il Sentiero degli Stambecchi

Ritratto di UpTheHill
UpTheHill
0 votes
+
Vote up!
-
Vote down!
Data rilievo: 
31/07/2010
Quota di partenza: 
2 012 m
Quota di arrivo: 
1 216 m
Dislivello: 
1 880 m
Lunghezza*: 
17.00 km

Introduzione

Descrizione

Era da quando avevo iniziato l'attività escursionistica che questo sentiero aveva colpito la mia fantasia. Non ostante sia stato declassato da T4 a T3, e che il prospetto di presentazione sia molto rassicurante, non mi sentivo pronto per affrontarlo da solo. Così ho chiesto ad Andreas se aveva voglia di accompagnarmi: molto gentilmente si è messo a disposizione.
Partiamo da Pian Geirett alle 10:25, e attacchiamo la salita al Pass Uffiern, niente di trascendentale. Un breve traverso sulla neve, ma la difficoltà sta nell'affrontare lo sperone roccioso che sporge. Prima cordina, ho informato Andreas che soffro di vertigini, ne aprofitta per controllare come tengo botta su di un passaggio un po' più tecnico.
Con precisione svizzera alle 12:15 facciamo pranzo, poi si riparte per il passo. Fin qui tutto bene...Dal passo vista sul Lai Uffiern, piccolo, ma molto bello, raccolto in una conca con le pareti su 180° molto alte e ripide, ma facile da raggiungere dalla parte aperta.
Poi affrontiamo la salita verso la cresta del Sasso Lanzone. Il primo pezzo non mi dà problemi, poi man mano che saliamo il sentiero si fa più impegnativo, più stretto, ed aumenta il numero di cordine fisse in acciaio posate. Bisogna dire che il sentiero è marcato in modo splendido, impossibile perdersi, ogni 50-70 metri trovi una marca.
Arriviamo all'inizio della cresta, mi guardo attorno, e mi metto a piangere dalla gioia e commozione. Tento di dirlo ad Andreas, ma la voce mi si rompe. Attorno a me, solo cime, per 100-150 chilometri, nell'aria tersa della montagna. Avevo visto cose del genere solo nei documentari, troppo bello!!! Andreas pazientemente attende che mi riprenda, mi obbliga a mettere la macchina fotografica nel sacco, e partiamo lungo la cresta.
Sono solo 800 metri, ma ci ho impiegato 45 minuti a percorrerla. Se Rita avesse visto come abbracciavo i sassi, sarebbe diventata gelosa... Passaggi strettissimi, cordine, 300 metri di vuoto a destra. Andreas serafico, in cresta sopra di me, un metro avanti, mi guida con lo sguardo, pochissime parole. La sua è una presenza rassicurante. Ogni pochi passi devo fermarmi per riprendere il controllo della respirazione, e non andare completamente in iperventilazione. A metà cresta mi fermo, alzo la testa, mi guardo nuovamente attorno, e mi rimetto a piangere, commozione profonda da bellezza incantata.
Esco da questi 800 metri provato dalla tensione nervosa, ho mangiato un casino di energie psichiche e fisiche. Si inizia subito con una bella discesa, quasi a 90° lungo una canalina di circa 15 metri con cordina metallica. Andreas mi attende in basso, controlla che non faccia castronate. Il passo del Laghetto / Cadabi fatto lo 01.08.2009 adesso mi sembra un gioco da ragazzi :-)
Terminiamo la discesa lungo le pendici del Sasso Lanzone e passiamo sotto la cima di Garina, avviandoci verso il Retico. Sono stranito, il corpo è qui, su questo falsopiano, ma lo spirito è rimasto lassù. Ci vorrà del tempo affinché i due si ricongiungano.
Arriviamo al Retico, pausa alimentare e di chiacchere. In tutto abbiamo fatto circa due ore di pause, compresa la mezz'ora alla Bovarina (successivamente). Sono ormai le 17:30, non sono proprio un fulmine.
Alle 18:50 siamo alla Bovarina, pessimo orario, refettorio pieno e stanno servendo la cena. Ciò non ostante cordialissimi ci servono il caffé e le bibite. Da qui è routine, non ci sono problemi. Ripartiamo alle 19:20 per arrivare a Campo Blenio alle 21:00.
Rientro a casa, arriviamo alle 22:00, Rita ci ha preparato una signora cena. Poi in terrazza a bere il caffé e contarsela su fino ad dopo mezzanotte.
Grazie Andreas, è stato un privilegio, un onore ed una gioia poter essere accompagnato, guidato ed aiutato da te. Ho pianto dalla gioia e dalla commozione, gustato ogni singolo passo fatto assieme, ogni panorama, discorso, e silenzio. Mi hai regalato uno dei giorni più belli della mia vita, e in cambio ti posso dire solo "GRAZIE", ben sapendo che è troppo poco.

Descrizione completa dell'escursione con foto e testo.