Pizzo di Claro

Ritratto di UpTheHill
UpTheHill
0 votes
+
Vote up!
-
Vote down!
Data rilievo: 
13/09/2009
Quota di partenza: 
1 948 m
Quota di arrivo: 
1 948 m
Dislivello: 
1 200 m
Lunghezza*: 
14.00 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
2h45'

Introduzione

C'è l'ho davanti agli occhi ogni mattina, quando esco di casa, alla sera quando rientro. Limpido nella luce del mattino, rannuvolato quando arriva un temporale, si erge sempre dalla catena a cui appartiene in modo netto. Dal Q250 a cui abito, guardo su da una vita verso il suo Q2727, e da una vita mi ripropongo "Ci vado". Ma tutte le cartine che consulto mi danno un grado di difficoltà fuori dalla mia portata...

Descrizione

Quest'anno scopro che la Società Alpinistica Valmaggese organizza l'ascensione con una guida, Bruno (che avrei dovuto incontrare alla capanna Pian di Crest il 22 luglio). E' l'occasione buona: dallo scambio di mail intercorso tra Bruno e me mi sono fatto un'ottima opinione delle sue capacità, e decidiamo di rischiare. Bruno inoltre mi comunica che si tratta di una escursione facile...
Rita purtroppo è strapresa con l'inizio dei corsi di maturità socio-sanitaria, ha un casino di lavoro di preparazione ancora da fare, e decide a malincuore di rinunciare per potersi preparare per la settimana scolastica. Bruno è riuscito a mettere assieme un bel gruppo (in tutto saremo in 13, ma questo non ci ha portato sfortuna, anzi), e ci ritroviamo alle 7:30 tra Grono e Rovedero per ottimizzare i mezzi di trasporto (c'è chi arriva da Varese, chi da Locarno, chi da Lugano).
Salita in auto all'Alp Stabveder, in val Calanca, e alle 8:30 siamo pronti per la partenza. Percorriamo l'ultimo tratto di sterrata fino all'Alp Stabveder, non ancora scaricata, poi da li saliamo praticamente dritti verso la bocchetta che dà accesso al canalone di salita. Rimango indietro (e se rimango indietro), i miei compagni scompaiono all'orizzonte... Mi attendono alla bocchetta, dove ci fermiamo per un piccolo spuntino, poi via di nuovo. E nuovamente rimango indietro (costante di tutta l'escursione). A circa due terzi della salita, comodamente sdraiata su di un sasso, reincontro Cornelia, che mi ha atteso gentilmente (non so se su sua iniziativa, o richiesta di Bruno). Via per l'ultima pezzo di salita, Cornelia mi straccia nuovamente... In tre ore arrivo anch'io, e raggiungo i miei compagni alla croce. Nel frattempo si è alzata la nebbiolina. Loro sono lì da un'eternità, così, ordine di marcia, si riparte. Neanche il tempo di ingurgitare un cornetto, e scattare due foto, e via di nuovo.
A questo punto penso che rientreremo per la stessa via... E no, sorpresa... Discesa lungo la parete Ovest verso il lago Canée. Guardo giù, e il cuore salta almeno tre battiti. Il sentiero (per me) ha una pendenza orrificante, c'è ancora neve ed è ghiacciato. Metto via la macchina fotografica, e seguo Bruno, che con pazienza infinita mi attende. Sono continuamente al limite dell'iperventilazione, ma passetto dopo passetto, una strusciata di sedere dopo l'altra, arrivo anch'io alla promimenza dove gli altri si sono fermati per il pranzo (cioè, loro sono praticamente già al caffé).
Panino e frutta, e vista sul bellissimo laghetto Canée, che grazie all'assenza di vento riflette tutto ciò che sta attorno. Grossi nuvoloni cominciano ad arrivare, la meteo in effetti ha pronosticato piogge a partire dal pomeriggio. Di conseguenza, via veloci verso il passo de Mem per poter superare la bocchetta e rientrare nella zona della val Calanca. Il sentiero è aereo, spesso non tracciato, passa continuamente tra pietraie. I miei compagni zampettano tranquilli, e, indovina, io rimango indietro. Li perdo di vista, tra una svolta e l'altra, e probabilmente mi imbrugo diverse volte, rendendo il mio percorso ancora più difficile. Li reincontro al passo, dove prendiamo il sentiero che scende verso l'Alp di Mem.
E di nuovo schumachano lasciandomi indietro... Dopo meno di 20 minuti non li vedo più... Percorro tutto l'Alp di Mem e il Pian del Baitel da solo: il sentiero anche qui corre tra piccole ganne e roccette, ma per fortuna niente problemi di vertigini. Devo essere sincero: me lo sono goduto, il silenzio, rotto solo da qualche fischio di marmotta, due corvi imperiali che volteggiavano lassù. Mi piace camminare da solo, senza rumori attorno, e non mi sono offeso per il distacco megagalattico che mi hanno dato. Le gambe iniziano ad essere stancotte, oggi ho fatto più dislivello di quello a cui sono abituato, in salita rallento ancora più del solito, ma la testa comanda...
Li ritrovo alla bocchetta dove ci eravamo fermati per la colazione al mattino: sono gentili, e non mi sfottono, forse anche perché ho portato cioccolata, frutta secca e cornetti per tutti. Breve sosta, la meteo ci ha risparmiati tranne qualche leggera goccia tra il passo di Mem e questa bocchetta.
Iniziamo la discesa, i miei quadricipiti sono ormai al limite. Ripassiamo dall'Alp Stabveder, e via lungo la forestale fino alle auto, dove arriviamo alle 17:00.
A casa, alla sera, porto fuori Rita, e le faccio vedere parte del percorso (quello dalla cima al Pas de Mem): non era proprio un'escursione facile (per me), ma sono orgoglioso di avercela fatta. Le prometto che la porterò, ma solo salita e discesa dalla stessa via, salendo da Stabveder. E, by the way, oggi ho battuto il mio record di altezza :-)
PS: abitando in via Pizzo di Claro a Bellinzona, come potevo non andarci? Quando il destino è già segnato...

Descrizione completa dell'escursione con mappa, foto e testo.