Un laghetto senza nome

Ritratto di UpTheHill
UpTheHill
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Data rilievo: 
11/10/2009
Quota di partenza: 
782 m
Quota di arrivo: 
1 763 m
Dislivello: 
1 250 m
Lunghezza*: 
19.00 km
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
3h30'

Le giornate si accorciano, ma c'è ancora l'ora legate, bisogna aprofittarne. Rita mi propone di salire alle due capanne Adula dalla val Carassina. Memore dei rapporti di chi l'ha percorsa che la descrivono come "noiosa", glielo sconsiglio, e le propongo invece di utilizzare l'allenamento fatto durante l'estate per arrivare al lago "Laghetto", al confine tra val Leventina e valle Verzasca. Si tratta dell'opuscole 25 della serie "Laghetti alpini della Svizzera Italiana". Controllo il pianificatore di percorso, dovrebbero essere circa 9 chilometri e 1000 metri di dislivello, niente di cui preoccuparasi... A noi si aggregano Danila e Pierfranco, compagni graditi di molte nostre escursioni.

Il sacco pesa in modo orribile, 3.5 litri d'acqua dato che non so se ci sono punti di approviggionamento (bevo 0.5 litri l'ora, 8 ore di marcia...), una sopresa pesante, le pile frontali, il pane, l'affettatto, la cioccolata, i cornetti, felpa, canottiera termica, e altro ancora (vedi la serie "paranoia da sicurezza").

Partiamo alle 8:30 da Chironico, il sole non è ancora sorto. Percorriamo la strada asfaltata fino a Valle, poi imbocchiamo il sentiero che sale lungo il versante sinistro (orograficamente) per portare fino a Cala. Qui più che di un sentiero si parla di una mulattiera, tanto è largo e ben tenuto. Anche le marche sono fresche, rifatte di recente. Il bosco è composto prevalentemente di betulle, con qualche castagno residuo unicamente nella parte bassa.

Arrivo alle 10:45 a Cala, delizioso insediamento su di un terrazzo a Q1450 circa, in posizione favorevole per l'esposizione al sole. Anche una piccola chiesetta, segno che nei tempi passati era abitato per buona parte dell'anno. Breve sosta per cornetto / cioccolata, poi via lungo il sentiero che porta verso Ragada, dove si trova il ponte sul Ticinetto. Si entra subito nel bosco di conifere, ai bordi funghi di tutti i tipi, grandezze e colori. Ma, fregatura, c'è il saliscendi. Il saliscendi lo pago sempre due volte, all'andata e al ritorno. Percorriamo tutto il tratto fino al ponte, arrivo a Ragada, guardo il cartello, e mi marca praticamente la stessa quota come a Cala, con tutta la salita che ho fatto :-(

Oltrepassiamo il ponte, con la vista sullo splendido anfiteatro del Ticinetto, con la cascata da cui sgorga. Rientriamo nel bosco, prevalentemente di larici, e su fino alla capannetta dei pescatori di Chironico, dove arrivo alle 13:15. Sono un po' in ipoglicemia, ma la sera prima Rita ed io abbiamo preparato un passato di verdura formidabile (ricetta su richiesta). Mi sono portato 1.4 Kg in più tra thermos e passata, faticaccia ricompensata ampiamente dagli sguardi di riconoscenza e dalla felicità di tutti quando ognuno ne riceve una tazza. Peccato che il percorso non sia al contrario: il sacco adesso è più leggero, ma è quasi tutta discesa.

Durante la salita vediamo il costone su cui poggia l'alpe Sponda, con la relativa capanna. Mezza idea di salirci al rientro, ma sono troppo ottimista. E dietro la catena leventinese, appare l'Adula.

Dopo esserci rifocillati, saliamo al laghetto, incastonato in un'anfiteatro delimitato a Ovest dalla catena con il Passo di Piatto, e posto solo pochi metri sopra la capanna. I piedi trampignano, si potrebbe salire, poi capanna Cognora, e giù fino a Sonogno... Prometto loro che prima o poi la facciamo. Una diga sbrecciata offre un bel panorama sul laghetto, che non arriva fino a qui.

Alle 14:15 ripartenza verso valle. Il cielo nel frattempo ha iniziato a coprirsi, ma niente di preoccupante, sono nuvole alte, non minacciano pioggia.

Alle 16:45 siamo nuovamente a Cala, dopo aver pagato tributo per la seconda volta al saliscendi. Poi giù, lungo la mulattiera. Mi accorgo che un vecchio durone mi fa male, mi rendo conto che i sassi appuntiti del sentiero lavorano sulle suole, così mi porto sul bordo del sentiero dove ci sono delle lastre piatte, e la cosa si risolve.

Alle 18:15 arriviamo a Chironico, il sole sta tramontando. Breve sosta all'unico bar aperto (con una puzza d'olio da cucina da non dire), e rientro alla maggione.

A casa rifaccio i compiti, e mi rendo conto che con il saliscendi che non avevo calcolato, in realtà il dislivello è maggiore di quello che avevo preso in considerazione durante la settimana. I nuovi calcoli mi danno 1'250 metri di dislivello.

Nota: ho avuto l'impressione che tutti i cartelli gialli con i tempi verso il laghetto, il passo di Piatto, la capanna Cognora e Sonogno siano stati montati in modo errato. Praticamente tutti (a Chironico, Valle, Cala) davano un tempo minore fino al laghetto rispetto alla capanna Sponda. Pur non essendoci arrivato, a occhio la capanna si raggiunge più velocemente che il laghetto, dato che ci sono meno chilometri da perccorere, e il dislivello non è molto di più).

Descrizione completa dell'escursione con mappa, foto e testo.