Lago di Vercoche

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Quota di partenza: 
1 228 m
Quota di arrivo: 
2 216 m
Dislivello: 
988 m
Lunghezza*: 
14.20 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h45'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Il Lago di Vercoche, localizzato nella parte alta del vallone omonimo, rappresenta una meta un po' inconsueta ma sicuramente di effetto! Il percorso è vario: si passa dalla bella mulattiera iniziale che genera emozioni d'antan, all'interessante salita al pianoro dove è localizzata l'Alpe di Vercoche, sino a raggiungere il lago contornato da bastioni rocciosi. Sicuramente un'escursione da non mancare!

Descrizione

Lasciata l'auto si incontrano subito le indicazioni per il lago; oltre alla classica segnaletica in giallo è presente anche un pannello esplicativo della CVA con la carta del percorso. Si parte incamminandosi sulla bella mulattiera che conduce alla Valle dell'Alleigne. Dopo una breve discesa si inizia a risalire la mulattiera lastricata che attraversa i pascoli verdeggianti alternati a tratti di bosco in cui prevale l'Abete rosso (Abies picea) ed il Larice (Larix decidua) con qualche sporadico Maggiociondolo (Laburnum anagyroides). Superata una prima edicola votiva la mulattiera selciata attraversa tratti boscosi e piccole radure prative; si incontra una seconda edicola per poi incontrare, sulla destra, il sentiero Segnavia n° 4H proveniente da Champorcher: ovviamente lo si trascura ed in breve si raggiungono i caratteristici ruderi di Porte (1343 m, 0h20').
Lasciati questi ruderi intrisi di storia la mulattiera procede tra muretti in pietra raggiungendo rapidamente una biforcazione all'altezza di alcuni casolari (1363 m, 0h25'): si procede verso destra, trascurando il sentiero (4A) diretto all'Alpe Troume. Ci si dirige verso i casolari e si riprende a salire sempre lungo la bella mulattiera lastricata che raggiunge un altro bivio: si tratta del sentiero Segnavia n° 4G per il Bec de Monpey che diparte sulla destra (1462 m, 0h35'). Si trascura anche questo bivio e, poco dopo, il sentiero spiana leggermente all'altezza di una ringhiera in legno. In pochi minuti si raggiunge un ulteriore biforcazione (1485 m, 0h40'): si prosegue verso destra e si inizia a risalire un piccolo sentiero inizialmente poco evidente. Con la Punta Vorea di fronte a noi, la salita si fa presto più ripida lasciando sulla sinistra in basso l'Alpe Ourty. Dopo alcuni tornanti, in mezzo al Rododendro (Rhododendron ferrugineum) e al Ginepro (Juniperus sabina L.), il sentiero incontra un ruscello costeggiandolo per un breve tratto. Il percorso prosegue inoltrandosi nel vallone di Vercoche avvicinandosi al torrente omonimo fino ad incontrarlo all'altezza di un ponticello (1840 m, 1h25'): si giunge quindi davanti all'ameno pianoro dell'Alpe Vercoche dove i bovini al pascolo pascolano tranquillamente. Si costeggia l'alveo pietroso del torrente sconfinando sullo stesso per superare alcuni massi erratici: poco prima dell'alpeggio si risale sulla destra una piccola collinetta per poi discendere verso il ponticello che conduce all'Alpe Vercoche (1863 m, 1h40').
Il sentiero prosegue sopra l'alpeggio, supera un piccolo dislivello ed entra in un lungo falsopiano che attraversa macchie di rododendri tra radi larici; dopo aver attraversato nuovamente il torrente su un ponticello in pietra, si continua a risalire il vallone sino ad incontrare un piccolo prato torboso. In breve il sentiero si trova davanti ad una conoide pietrosa, la risale ripidamente sulla destra per poi svoltare a sinistra e, a mezzacosta, raggiungendo la confluenza del sentiero (5) proveniente da Chardonney: si raggiunge il punto di quota massima (2224 m) e, dopo aver finalmente visto il lago, si procede ad una breve discesa per raggiungere il pannello esplicativo della CVA. Da qui si procede con un leggero saliscendi lungo le rive settentrionali del lago sino a raggiungere una costruzione adibita a ricovero utilizzata spesso dai pescatori locali (2216 m, 2h45').
Giunti al lago non si può non apprezzare il bellissimo corollario roccioso che lo circonda, ed in particolar modo merita soffermare lo sguardo sulla severa guglia del Bec Mulère.
La discesa si svolge sullo stesso itinerario dell'andata.

Consigli

L'itinerario nella tarda primavera presenta un'interessante varietà di fioritura alpina: munitevi di macchina fotografica, le suggestioni non mancheranno.

Collegamenti esterni

Bibliografia

  • Luca Zavatta, I Monti di Aosta, Cogne, l'Avic e Champorcher, Rimini, 2001
  • Giulio Berutto e Livio Fornelli, Emilius Rosa dei Banchi Parco M.Avic, Milano, 2005

Cartografia

  • Carta della Valchiusella, Alpi Canavesane foglio 3, 1:20000, Mu Edizioni, 2008
  • Valle di Champorcher e Parco Mont Avic, Carta dei sentieri foglio 11, 1:25000, L'Escursionista Editore, 2008
  • Les Sentiers de Champorcher, 1:25000, Hapax, 1999
  • Ivrea Biella Bassa Valle d'Aosta, foglio 9, 1:50000, Istituto Geografico Centrale (IGC)

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