La leggenda del ru Courtaud

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Per combattere la siccità che dilaniava nella zona collinare di Saint-Vincent, gli abitanti decisero di costruire un canale irriguo. L'imponente opera idraulica avrebbe raccolto le acque dai ghiacciai della Valle d'Ayas per convogliarle fino ai prati di Moron e degli altri villaggi.
I lavori però si rivelarono più faticosi e pericolosi del previsto tanto che l'idea di abbandonare l'opera si fece sempre più consistente. Le donne, per far si che il canale giungesse al termine, promisero di donare tutto il ricavato del filato dell'inverno alla chiesa. Finalmente, dopo diversi mesi, il canale fu ultimato e nello stesso giorno in cui ci si apprestava a versare l'acqua nell'acquedotto, venne dato l'incarico ad un uomo di portare in chiesa i soldi ottenuti dal lavoro delle donne. Malauguratamente costui, anziché andare dal prete, preferì fermarsi all'osteria e mentre beveva, cantava allegramente: "L'eau s'en va et moi je bois" cioè l'acqua se ne va ed io bevo. Per colpa dell'uomo l'acqua se ne andò veramente, ma dalla parte opposta: l'acquedotto rimase a secco, come tutti i prati dei poveri contadini della zona!