Balme


Scheda informativa
Superficie: 62,71 kmq
Altitudine: 1432m
Maggior elevazione:
Numero abitanti: 97
Nome in dialetto:
Nome abitanti:
Santo Patrono:
Sito internet:
Webcam:
Comuni confinanti: Ala di Stura, Bessans, Bonneval-sur-Arc, Groscavallo, Lemie, Usseglio
Villaggi e frazioni:
Alpeggi:
Descrizione
Con i suoi 1432 m è il comune più elevato delle Valli di Lanzo, l'ultimo della valle di Ala, chiuso da un arco di montagne, tra cui la Uja Bessanese (3604m) e l'Uja di Ciamarella (3637m). Ai loro piedi si apre il Pian della Mussa, una vasta pianura erbosa a quota 1708m, uno degli angoli più suggestivi del comune, famoso anche per la bontà delle acque che vi sgorgano.
Di Balme si hanno notizie certe solo a partire dal XIV secolo, quando appare per la prima volta nella contabilità della castellania di Lanzo. Lo studio delle origini del toponimo non ha fornito risposte certe: secondo alcuni deriverebbe dal celtico balma, che si riferisce a montagne che proseguono per più valli.
Solo nel 1610 Balme diventa comune a sé, separandosi da Ala; la prima chiesa parrocchiale risale al 1612, mentre quella attuale è del 1769.
Dal punto di vista economico Balme si caratterizza attualmente come centro turistico, sia estivo che invernale. La sua propensione ad un utilizzo non solo agricolo dell'ambiente montano ha radici già nel XIX secolo, agli albori dell'alpinismo: qui nacque infatti Antonio Castagneri, detto "Toni dei Tuni". Fu una delle figure più importanti dell'alpinismo eroico della seconda metà dell'Ottocento, con all'attivo quarantasei prime ascensioni. Di lui ci ha lasciato un commosso ricordo Guido Rey, sia nel libro Il Cervino, sia in altri volumi. Il Castagneri, di cui si conserva ancora la casa natale, scomparve letteralmente con i suoi compagni di cordata nell'agosto del 1890, mentre affrontava la cresta di Bionassay nel massiccio del Monte Bianco. Di lui non si ebbero più notizie, come pure degli sfortunati Jean-Joseph Maquignaz e del conte Umberto Scarampi di Villanova.
Di Balme si hanno notizie certe solo a partire dal XIV secolo, quando appare per la prima volta nella contabilità della castellania di Lanzo. Lo studio delle origini del toponimo non ha fornito risposte certe: secondo alcuni deriverebbe dal celtico balma, che si riferisce a montagne che proseguono per più valli.
Solo nel 1610 Balme diventa comune a sé, separandosi da Ala; la prima chiesa parrocchiale risale al 1612, mentre quella attuale è del 1769.
Dal punto di vista economico Balme si caratterizza attualmente come centro turistico, sia estivo che invernale. La sua propensione ad un utilizzo non solo agricolo dell'ambiente montano ha radici già nel XIX secolo, agli albori dell'alpinismo: qui nacque infatti Antonio Castagneri, detto "Toni dei Tuni". Fu una delle figure più importanti dell'alpinismo eroico della seconda metà dell'Ottocento, con all'attivo quarantasei prime ascensioni. Di lui ci ha lasciato un commosso ricordo Guido Rey, sia nel libro Il Cervino, sia in altri volumi. Il Castagneri, di cui si conserva ancora la casa natale, scomparve letteralmente con i suoi compagni di cordata nell'agosto del 1890, mentre affrontava la cresta di Bionassay nel massiccio del Monte Bianco. Di lui non si ebbero più notizie, come pure degli sfortunati Jean-Joseph Maquignaz e del conte Umberto Scarampi di Villanova.