Val Pilotera

Ritratto di sentierando
sentierando
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Quota di partenza: 
283 m
Quota di arrivo: 
1 486 m
Dislivello: 
1 203 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

Sentiero che portava agli alpeggi in quota ancora oggi in parte caricati e che venivano percorsi dai contrabbandieri svalicando nella vicina Svizzera. Possibilità di effettuare trek anche di più giorni.

Descrizione

Lasciata l'automobile si procede per l'ovvia mulattiera, molto ben tenuta, salendo al borgo di Barzena. Si attraversano le case verso l'alto e si entra nel fitto bosco. Sempre seguendo la traccia evidente anche se scarsa di indicazioni ci si innalza sulla val Pilotera con begli scorci sul torrente, sul fondo val Chiavenna e sull'altro versante. Dopo circa un'ora si arriva alla baita del signor Duilio, che ancora oggi fa il formaggio e la ricotta con i metodi di una volta. Salutato Duilio si entra in una bella faggeta e poco dopo inizia la discesa breve ma ripida che porta al tipico ponte tibetano che unisce le due sponde. Arrivati dall'altra parte conviene ignorare la segnalazione che va a sinistra che seppur più breve è disagevole, e risalire a destra fino ad incontrare il sentiero che sale dall'alpe Orlo. Si gira ora a sinistra e si inizia a risalire la valle. La salita dapprima procede con poca pendenza attraversando i pascoli, bassi e alti, e le baite di Gandascia. Arrivati in fondo davanti a noi si erge una bastionata che va risalita con faticoso sentiero sulla destra. Già si vede la croce che indica la zona dove sorge il bivacco Lavorerio nostra meta. Con erti tornanti si procede nel bosco di larici e rododendri fino ad uscire allo scoperto sul pascolo dell'alpe Lavorerio. Si traversa verso sinistra sempre in salita fino ad arrivare ad una zona semi-paludosa, qui un cartello indica il bivacco a pochi minuti.
Il rientro avviene per lo stesso sentiero fino al bivio per il ponte tibetano. Giunti qui si prosegue diritti in direzione dell'alpe Orlo con splendide vedute sulla sottostante valle e sulle alpi retiche di fronte. Arrivati all'alpe si prende la storica mulattiera a destra della strada sterrata che purtroppo sembra in procinto di essere asfaltata che scende velocemente tra i castagni. Incrociata la strada la si segue per poche decine di metri facendo attenzione alla seconda curva dove a sinistra si ritrova la mulattiera. Non resta ora che scendere arrivando proprio affianco del Dunadiv dove vale la pena fermarsi a mangiare i pizzoccheri chiavennaschi di Pasqualino.

Autore

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