Ferrata "Delio Ossola" al Monte San Salvatore

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
25/04/2012
Quota di partenza: 
492 m
Quota di arrivo: 
912 m
Dislivello: 
420 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
1h00'

INTRODUZIONE
Itinerario attrezzato poco conosciuto, molto breve ma anche molto atletico. Risale zigzagando in verticale due speroni rocciosi separati da un breve sentierino di unione; l'attrezzatura è esemplare per costruzione, funzionalità e manutenzione: un unico grosso cavo di progressione e di sicurezza, molto teso e rassicurante accompagna dall'inizio alla fine della ferrata. Il percorso è sempre verticale ed esposto, spesso anche strapiombante, agevolato talora da staffe metalliche indispensabili. La roccia - dolomia pura - appare piuttosto fratturata, ma in fondo è più solida di quanto sembri; l'itinerario è fattibile anche - benchè richiedente maggior attenzione - dopo piogge recenti, risultando scarsamente scivoloso anche se sottoposto a stillicidio. Da evitare assolutamente la zona in caso di temporali: la frequenza di scariche elettriche a terra sul San Salvatore è molto maggiore della media svizzera. Per chi volesse salire la ferrata arrampicando senza gli aiuti artificiali, la difficoltà da considerare è almeno di 5b.
Dalla vetta si ammira il più celebrato panorama su tutto il Lago di Lugano e le valli che vi convergono; interessante anche la visita al Santuario e al piccolo museo annesso.

DESCRIZIONE
Dal piccolo parcheggio della funicolare 492m si sale a sinistra seguendo le precise indicazioni; al di là della ferrovia si percorre una larga mulattiera nel bosco fino ad un bivio segnalato: si prende a destra il sentiero per la ferrata. In ripida salita a stretti tornanti intagliati nel pendio si sale nella boscaglia fino al piede delle rocce dove inizia l'attrezzatura. Il primo traverso con un salto verticale di alcuni metri appare subito molto selettivo e rappresentativo dello "stile" del percorso; si prosegue in verticale alternando spostamenti a destra e a sinistra per usufruire dei varchi più accessibili fra gli strapiombi o le placche lisce. In breve si raggiunge il termine del primo tratto e un esposto sentierino porta alla base aggettante del secondo salto; subito si affronta il passaggio più spettacolare dell'intero percorso, un traverso strapiombante molto ascendente a sinistra sotto un tetto incombente. Si prosegue usufruendo spesso di staffe metalliche fino a un traverso orizzontale a sinistra (l'unico con cavo un po' lasco) che conclude la via ferrata. Un sentierino lungo una valletta boscosa riconduce alla mulattiera che avevamo abbandonato al bivio iniziale: si sale a destra verso la vetta (numerosi punti panoramici lungo il percorso, il migliore in cima al roccione detto "Sasso del Cucù"). In breve si raggiungono le costruzioni poste sulla vetta del Monte San Salvatore 912m: stazione della funicolare, ristorante, santuario (completissimo il panorama dalla terrazza sul tetto) e museo. Quest'ultimo presenta diverse piccole sale allestite nei locali dell'antico Ospizio della "Arciconfraternita della Buona Morte ed Orazione sotto il titolo di Santa Marta di Lugano": sono in mostra documenti, quadri, oggetti per il culto e costumi pertinenti alla confraternita; al piano superiore una collezione geologico/speleologica e materiale inerente il "Centro di ricerca sui fulmini" attivo sul San Salvatore dal 1943 al 1982.
Per il ritorno si percorre la via di salita fino al punto di innesto del sentierino in uscita dalla ferrata e poi si prosegue in regolare discesa - talora gradinata - lungo la cresta NNE del monte; oltrepassata la località Muretti 685m (tratto di mulattiera protetto e sostenuto da una imponente muratura a picco sul sottostante lago), alcuni zigzag riportano agevolmente al bivio iniziale e quindi al parcheggio.

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