Col de la Cou

Ritratto di massimo
massimo
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Data rilievo: 
1/05/2011
Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
640 m
Quota di arrivo: 
1 369 m
Dislivello: 
760 m
Lunghezza*: 
10.15 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h20'
Tempo di discesa: 
1h20'

Introduzione

Piacevole itinerario lungo i camminamenti militari sulla bastionata della Tete de Cou

Descrizione

Si ridiscende la strada sino ad incontrare una palina segnaletica riportante il sentiero 4: qui si svolta a sinistra e si imbocca l'ampia mulattiera lastricata che conduce a Machaby. Si incontra subito un "tzapelet" (antico oratorio con affreschi usato nelle processioni) e si prosegue superando un torrente su di un ampio ponte in legno. Si prosegue lungo la stradina lastricata entrando nel bosco di castagno (Castanea sativa), dopo una svolta a destra si prosegue per qualche minuto sino a raggiungere il Santuario di Machaby (691m, 0h15'): l'edificio, eretto nel XV secolo è dedicato alla Madonna delle Nevi con festa annuale ogni 5 agosto.

Si prosegue lungo la stradina ed in pochi minuti si raggiunge, nei pressi di un altro oratorio, la località detta "Pradouegne" (ampio pianoro sotto castagni secolari) e al villaggio di Machaby: è consigliata una breve visita al villaggio per osservare i caratteristici Dzerby. Ritornati a Pradouegne si può approfitare di una pausa eno-gastronomica all'agriturismo "Lo Dzerby" di Cesarino Bonin per poi proseguire il percorso verso i resti della fortificazione del Tenente Lucini (717m).

Poco dopo il ricovero si incontra il bivio per discendere verso Bard: attualmente tale sentiero è chiuso da un'ordinanza del sindaco di Arnad per rischio frane. Si procede lungo la comoda strada che con una serie di tornanti si addentra nuovamente nel bosco; ogni tanto si aprono scorci panoramici, soprattutto sul non lontano Paretone, culla del free-climbing valdostano. Lentamente si raggiunge una piccola radura dove sono presenti i resti di altre fortificazioni militari su di un pianoro nel quale sorgeva il villaggio di Arbeadze (824m).

Qui si abbandona la stradina e si inizia a procedere lungo la bellissima mulattiera lastricata. Lungo la salita si incontrano ancora un paio di casolari ristrutturati per poi entrare nuovamente nel bosco di castagno. Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (899m): una flebile traccia di sentiero diparte sulla destra di un tornante per raggiungere la base del famoso Pilastro Lomasti.

Ovviamente si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera compone una serie infinita di svolte, sempre sorretta da impeccabili muri a secco. Superati i mille metri il castagno lascia posto al faggio (Fagus sylvatica) e alla betulla e, poco dopo, la mulattiera lascia il passo ad una stradina erbosa. Lentamente ci si avvicina al colle e la vegetazione si dirada sino a raggiungere l'ampia radura che precede il villaggio di La Cou. Si supera un piccolo fontanile in legno e si raggiunge infine La Cou (1379m, 2h20').

Informazioni generali

Segnavia: 4
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Esposizione al sole: nord
Pericolo Oggettivo: nessuno
Tratti esposti: nessuno
Attrezzatura utile: normale attrezzatura per escursionismo
Acqua: -

Riferimenti bibliografici

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Accesso stradale

Lasciata l'autostrada A5 all'uscita di Verrès si svolta a destra in direzione di Torino. Si supera l'abitato di Verrès e, dopo qualche chilometro, si raggiunge Arnad. All'altezza della chiesa romanica San Martino si svolta a sinistra e si prosegue seguendo le indicazioni per Machaby. Dopo circa 1 km si incontra un bivio, si svolta a destra, sempre in direzione di Machaby sino ad incontrare la partenza del nostro itinerario: dopo circa un centinaio di metri, al termine della strada, si trova un ampio parcheggio ove lasciare l'auto.

Come arrivarci con GMaps

Galleria fotografica

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