Col Montagnaya

Ritratto di benedetto
benedetto
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Data rilievo: 
30/07/2011
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 691 m
Quota di arrivo: 
2 903 m
Dislivello: 
1 302 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
3h30'

Il col di Montagnaya si apre tra la Becca d’Arbiere e la punta Montagnaya e mette in comunicazione Bionaz in Valpelline con il santuario di Cuney.
Il sentiero è segnato con segnavia 15 e segni gialli sino alla diroccata alpe Avoley, poi continua segnato con ometti sino ad una quota di 2600 m. dove continuano gli ometti.
A quota 2700 si è su un macereto dove gli ometti sono più difficili da individuare.

La salita comincia con una discesa, da La Ferrera m.1691 si scende a Poullaye m. 1602 dove si trovano le segnalazioni per i sentieri 14 (bivacco Chentre) e 15 (col di Montagnaya).
Dopo circa un’ora di cammino nel bosco su bel sentiero con alle spalle la veduta dell’Aouille Tseucca, si arriva al bivio.
Lasciato a sinistra il sentiero per il bivacco si prosegue nella comba di Montagnaya verso la bellissima catena con a sinistra la Becca del Merlo, passando sotto le imponenti pareti e i canaloni dell’Invergnaou, superando la diroccata alpe Ardamun e la tsa dell’Aquelou diventata ricovero di vitelli lasciati allo stato brado.
Si sale ora più ripidamente a sinistra per arrivare all’alpe Avoley, anch’essa diroccata, dove cessano i segni gialli.
Alle spalle la catena del Morion, il mont Gelè, la tour de la Tsa e il Cervo.
Si prosegue su sentiero incerto segnato da ometti, dominato dall’Ermite di Cuney a guardia del colle omonimo.
La via si divide a sinistra il sentiero è più marcato a destra si sale su un crinale erboso.
Sulla destra appare un laghetto
Poco oltre dove i due itinerari si riuniscono comincia il macereto e si vede il colle.
Trovare gli ometti tra tanti sassi è ora più difficile, conviene tenersi nel fondo del valloncello dove alcuni nevai facilitano il cammino sino alla rampa finale, alta una settantina di metri, non eccessivamente ripida che si può risalire dove si vuole o cercando le poche tracce (a sinistra sotto le pareti della becca d’Arbiere) e in breve si giunge al valico.
Per i panorami e l'ambiente, una delle passeggiate più belle della Valpelline.