Lago di Cignana

Ritratto di gian
gian
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Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
1 400 m
Quota di arrivo: 
2 157 m
Dislivello: 
757 m
Tempo di salita o complessivo*: 
1h30'
Tempo di discesa: 
1h00'

 

Introduzione

Un itinerario insolito per la diga di Cignana.

Descrizione

Si torna indietro lungo la strada comunale e imboccato il sentiero (2), che per un tratto corre quasi in piano parallelo all'asfalto, si può osservare sulla destra una caratteristica nicchia ricavata nel muro a monte, usata un tempo dai pastori per ripararsi dalle intemperie. La pendenza si accentua e si entra nel bosco, dopo alcune curve il sentiero continua quasi in piano in mezzo ai prati, a valle si può osservare una scala a sbalzo caratteristica, formata da lastre di pietra incastrate nel muro di sostegno.

La pendenza aumenta nuovamente e dopo alcune strette curve si arriva alla cappella del villaggio di Mont Mené, fondata nel 1747 e restaurata di recente; porta sulla facciata tre affreschi dedicati all'Immacolata Concezione, a San Grato e a San Germano. Si aggira il villaggio sulla sinistra e in corrispondenza dell'ultimo orticello all'incrocio si prende a destra il sentiero che sale, si passa tra le ultime case del villaggio, parzialmente crollate e dopo un ripido tratto ci si trova tra i prati in dolce pendenza di fronte al Grand e Petit Tournalin.

Si entra nel bosco passando a fianco di quatto grossi larici e sotto le roccette si segue il tracciato del vecchio canale irriguo, si attraversa un canalino devastato dall'alluvione del 2000 e passando sotto dei roccioni a becco d'aquila si arriva al belvedere su Valtournenche con alcuni ripidi zig-zag del sentiero. Partendo da nord si possono ammirare il Corno del Teodulo, il Plateau Rosa, la Roisetta, la Becca d'Aran, il Grand e Petit Tournalin, la Becca Trecaré che nasconde il colle di Nana ed in basso il lago di Maen.

Si prosegue fino ad uscire dal bosco alla base di una pietraia, poi il sentiero alterna tratti in piano a leggere salite in mezzo ad un rado lariceto e prestando orecchio si comincia a sentire in lontananza il fragore del torrente Cignana, in alto tra gli alberi si intravedono le case abbandonate del villaggio di Falegnon. Si giunge così al bivio per i laghi di Cortina e, superato il ponte in legno sul torrente, e si prosegue fino a raggiungere il tracciato dell'alta via 1 che sale da Valmartin.

Si gira a sinistra e si incontrano subito i primi gradini in pietra che rendono più agevole il passaggio nella pietraia, e in alto sul roccione si osserva il pennone con la bandiera che segnala il rifugio Barmasse. Al termine della scaletta si intravede il muro della diga e sulla sinistra il Monte Ersa e il Monte Saleron. Si attraversano i prati passando accanto ad un curioso monumento alla gallina e poco dopo si lascia sulla sinistra un grosso masso. Si arriva alla deviazione segnalata dai cartelli di lavori in corso e si prende il sentierino sulla destra che aggira il cantiere per la posa in galleria delle nuove condotte forzate. Si attraversa la strada pianeggiante in cui passava il carrello per i lavori della diga ed in breve si arriva al muro della diga.

Bibliografia

Cartografia

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