Castello di Aymavilles

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Castello di Aymavilles ©2008 Massimo Martini

Accesso stradale

Raggiunta l'uscita dell'autostrada Autostrada A5 di Saint-Pierre (Aosta Ovest) svoltare a destra sulla SR47 per la valle di Cogne. Attraversato Aymavilles si risale brevemente il centro abitato sino a raggiungere Bettex, ove si può lasciare l'auto nel parcheggio adiacente alla fermata degli autobus.

Introduzione

Il castello di Aymavilles, che sorge al centro del paese su un rilievo morenico, deve il suo aspetto particolare alla compresenza di diversi stili, frutto del susseguirsi degli interventi che hanno, nel corso del tempo, trasformato la primitiva e bellicosa torre quadrangolare nel vezzoso edificio che vediamo oggi: le quattro torri circolari in pietra incorniciano un corpo centrale intonacato che ha perso le caratteristiche difensive del castello a favore di logge, porticati e stucchi tipici di un elegante edificio residenziale.
Il castello si trova nel comune di Aymavilles, situato poco più a monte di Aosta lungo la strada nazionale del Piccolo San Bernardo, dall'altra parte della Dora, lungo la strada che da Sarre conduce a Cogne.
Di proprietà della Regione Autonoma Valle d'Aosta, il castello non è internamente visitabile; per informazioni ci si può rivolgere all' A.P.T. Cogne Gran Paradiso - Tel 0165.74040 - 0165.74056

Descrizione architettonica

Le prime notizie che possiamo ritrovare sul feudo e sul castello di Aymavilles risalgono al 1278, quando il castello era costituito semplicemente da una torre quadrangolare circondata da una cinta muraria, secondo la diffusa tipologia del castello recinto tipica dei primi castelli valdostani.
Della torre duecentesca esistono ancora oggi le grosse murature d'ambito, caratterizzate dall'essere fortemente scarpate, ed un muro di spina che la divide, per tutta l'altezza, in due ambienti. È ipotesi generalmente accettata che la torre fosse conclusa da torricelle sospese agli angoli e da una merlatura corrente. Internamente la torre, coperta da un tetto in legno poggiante sulla merlatura, era divisa in sei livelli dei quali quello interrato, che ospitava la cappella, la cucina e le cantine, era coperto da volte in pietra tuttora esistenti, mentre i restanti erano separati tramite solai lignei.
Nel 1357 Aimone di Challant, infeudato tre anni prima del feudo di Aymavilles da parte di Amedeo VI, diede il via ad opere di rinforzo difensivo della struttura, probabilmente ritenuta troppo vulnerabile soprattutto per via dell'andamento pianeggiante del terreno circostante.
Vennero quindi realizzate le quattro torri angolari: queste hanno pianta circolare e sono disuguali tra loro per diametro ed altezza; fu inoltre costruita una merlatura con i merli di tufo con feritoie a croce sorretti da un triplo ordine di beccatelli in bardiglio, oltre ad una cinta muraria doppia dotata di fossato e ponte levatoio.
Questi interventi resero il castello di Aymavilles molto simile a quello di Ivrea, la cui costruzione venne iniziata nel 1356 da Amedeo VII di Savoia, riprendendo a sua volta lo stile delle costruzioni feudali francesi dell'epoca.
Le quattro torri angolari sono realizzate in blocchi di tufo e di travertino e sono caratterizzate dall'ampio spessore della muratura; almeno due delle torri in origine contenevano delle scale in pietra di cui effettivamente rimane qualche traccia. Nel contempo nella torre quadrangolare le finestre vennero incorniciate in pietra e dotate di sedili, sempre in pietra, analogamente a quanto avviene nel castello di Fénis edificato dallo stesso Aimone di Challant.
Le torri erano concluse da una copertura lignea di forma conica, come ipotizza il Nigra nel 1938, suffragato in questa sua ipotesi di ricostruzione da un graffito murale presente nel castello di Sarriod de la Tour, databile alla prima metà del XVI secolo. Questo graffito mostra il castello di Aymavilles con le torri appunto concluse da un tetto conico e circondato da mura merlate dotate di torri angolari, di cui non è tuttavia rimasta traccia.
Nel 1450 Giacomo Francesco II conte di Challant realizzò un fabbricato semicircolare ad uso residenziale di fronte alla torre di sud est, ma a parte questo intervento il castello non subisce alcuna modifica strutturale per un periodo di circa tre secoli e mezzo.
Dobbiamo infatti arrivare al 1713 per trovare il barone Joseph Félix di Challant impegnato a trasformare il castello di Aymavilles in residenza signorile, essendo ormai venute meno le esigenze difensive che giustificavano la struttura fortificata; questi interventi ebbero termine nel 1728, come testimonia la data incisa nell'intonaco del sottotetto.
Furono realizzate gallerie e logge a collegare tra loro le torri trecentesche, nascondendo così alla vista la primitiva torre quadrangolare. Queste nuove strutture sono intonacate e ornate da decorazioni a stucco, secondo lo stile barocco, e danno luogo ad un particolare contrasto con la muratura di tufo e travertino delle torri angolari.
L'accesso al castello, sulla faccia esposta a sud est, è segnalato da una doppia scala che conduce ad un loggiato, con funzione di portico, sormontato da un balcone.
La realizzazione delle gallerie nella parte centrale ebbe come conseguenza diretta la sopraelevazione del tetto, e si rese poi necessario procedere a rialzare anche le torri, perché non venissero schiacciate. Il sopralzo fu effettuato sfruttando i triplici beccatelli trecenteschi, ma la nuova merlatura venne realizzata in maniera poco ortodossa e le torri, precedentemente concluse dal tetto conico, vennero lasciate senza copertura.
Inoltre, l'intervento di Joseph Félix comportò la demolizione del corpo semicircolare eretto nel 1450 da Giacomo Francesco II e delle fortificazioni esterne, mentre il terreno circostante - circa otto ettari - venne trasformato in giardino.
Nel 1882, allorché il castello di Aymavilles, dopo numerosi passaggi di proprietà, fu acquistato dal senatore Bombrini, vennero rinvenute nelle soffitte del castello due tavole rappresentanti rispettivamente la Madonna e l'Arcangelo Gabriele. Questa rappresentazione dell'Annunciazione appartiene al polittico che si trova nel castello di Issogne, insieme ad altre due tavole simili raffiguranti l'una Renato di Challant e l'altra la moglie Manzia Filiberta di Braganza con le figlie Filiberta ed Isabella di Challant. Attualmente le quattro tavole si trovano nel castello di Issogne, ma il polittico rimane privo del pannello centrale raffigurante probabilmente la Madonna in Trono.
Nel corso del 2000, sono stati eseguiti importanti interventi sul castello di Aymavilles; in particolare è stato allestito un imponente ponteggio che ha consentito di eseguire le verifiche statiche e stratigrafiche necessarie a stabilire le opere di consolidamento preliminari al restauro delle facciate. E' stato inoltre effettuato il trasferimento degli arredi e delle suppellettili, con la realizzazione della disinfezione e dell'inventario dei singoli pezzi della collezione, e nel contempo sono iniziate le indagini archeologiche, utili a comprendere meglio le complesse fasi costruttive del maniero.

Cenni storici

Il primo documento che testimonia l'esistenza del feudo e del castello di Aymavilles risale al 1278, anno in cui Jacquemin di Aymavilles risulta comproprietario della omonima torre; l'edificio era infatti spezzettato in numerose proprietà, come era usuale per i possedimenti feudali: tra i proprietari della torre di Aymavilles figurava anche Gonteret di Courmayeur, comproprietario di una dodicesima parte di questo edificio.
Nel contempo il potere dei Savoia sulla valle andava sempre più aumentando e questo rese possibile da parte di Amedeo V e Amedeo VI, che succedette al padre nel 1334, il riscatto e l'acquisizione delle varie frazioni del feudo di Aymavilles.
Il 23 ottobre 1354 Amedeo VI di Savoia poté concedere il feudo di Aymavilles ad Aimone di Challant, primogenito di Gottofredo II e già signore di Fénis, rinsaldando ancora di più il legame di fedeltà tra gli Challant e i Savoia.
Le rimanenti porzioni del feudo ancora divise in altre proprietà furono acquistate nel 1357 da Amedeo VI che poté conferire l'intera proprietà del feudo ad Aimone di Challant in data 24 febbraio 1357, e proprio in quest'anno Aimone dette il via alle opere di fortificazione del castello.
Aimone di Challant ebbe sei figli maschi: Bonifacio, Amedeo, Francesco vescovo di Ginevra, Guglielmo vescovo di Losanna, Antonio che divenne arcivescovo e cardinale, e Giacomo Francesco, che intraprese la carriera militare e fu capitano dell'esercito savoiardo. Il testamento di Aimone di Challant, datato 25 aprile 1377, vede il lascito del feudo di Fénis a Bonifacio, il primogenito e capostipite della famiglia Challant-Fénis; il feudo di Aymavilles viene lasciato al secondogenito Amedeo, capostipite del ramo Challant-Aymavilles che si spegnerà nel 1565 con la morte di Renato di Challant.
Amedeo di Challant-Aymavilles ebbe un solo figlio maschio, Giacomo Francesco; nel castello è ancora presente una targa in marmo che reca inciso lo stemma degli Challant e le iniziali di Giacomo Francesco, Y e FR, nello stile dei caratteri gotici della fine del XV secolo. Purtroppo la terga, utilizzata come pietra da camino, risulta danneggiata dal fuoco.
Al 1713 il castello è ancora in mano della famiglia Challant; nella fattispecie è proprietà di Joseph Félix, che provvede agli interventi volti a trasformare la struttura militare in comoda residenza signorile.
A Joseph Félix succedette, circa alla metà del XVIII secolo, Carlo Ottavio di Challant, che però dovette consegnare il castello al fratello Maurizio Filippo a seguito di un'accesa disputa che lo aveva visto soccombere; ma prima di abbandonare il castello Carlo Ottavio lo spogliò di gran parte del mobilio e delle suppellettili.
Il nuovo proprietario Maurizio Filippo di Challant morì nel 1804 senza eredi maschi; il castello fu quindi ereditato da una nipote, sposata Della Rocca, che lo abitò fino al 1857, quando venne ereditato da Carlo Renato Faussone di Lovencito. Gli eredi di questo nel 1870 vendettero il castello al conte Clemente Asinari Verasis di Castiglione da cui nel 1882 lo acquistò il senatore Bombrini.
Nel 1970 la famiglia Bombrini vendette il castello alla Regione Autonoma Valle d'Aosta, attuale proprietaria del castello di Aymavilles.

Collegamenti esterni

 

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Castello di Aymavilles: relazioni itinerari

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