Monte Bianco: prima ascensione

Martedì, 8 Agosto, 1786 - 17:39
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8 Agosto 1786, alle ore 18: 23 p.m.l'inviolabile cima del Monte Bianco fu conquistata. Un'asta, ammantata da un rosso fazzoletto, fu conficcata nel morbido manto nevoso posto a 4808 m d'altezza dove piede umano mai aveva lasciato impronta. Si stava facendo la storia, non un avvenimento d'eroi mitologici bensì il gesto d'appassionati escursionisti che con la semplice forza della volontà possono tutto! Nella storia fu considerata la prima grande impresa dell'alpinismo mondiale!
Il dottor Michel Gabriel Paccard insieme a Jacques Balamt, due cittadini di Chamonix, avevano compiuto l'impresa, conquistare la cima del più alto ed imponente monte d'Europa. Considerata, sino allora, un'assurda e sconsiderata spedizione, impossibile ad essere umano, i due con caparbietà ed indiscussa temerarietà negarono tutte le teorie scientifiche che volevano improponibile tale avvenimento riuscendo, là dove molti avevano fallito. Affondando nella neve, tra freddo e ghiacci inviolati, privi di unadeguata attrezzatura ma supportati da un antico sentimento di conquista, sotto gli occhi dei concittadini e l'attenta osservazione del Barone Tedesco von Gersdorff, addetto alla registrazione dell'impresa, i due riuscirono.
Certo, non si era di fronte al tentativo di perfetti e sconsiderati imbecilli, questi avevano percorso molte volte i contrafforti innevati del Bianco; Balmat (Chamonix 1762 - 1834), uomo poco simpatico a dire dai resoconti dei suoi concittadini, era un cercatore di cristalli, un portatore conoscitore delle montagne della sua terra, audace e fisicamente possente, aveva vissuto una vita semplice fatta di povertà, stenti asservendosi ora all'uno ora all'altro padrone sempre alla ricerca di una fantomatica ricchezza che non arriverà mai. Al servizio del potente De Saussure (professore di filosofia e scienze naturali all'Università di Ginevra, fu straordinario uomo di montagna, compì studi sugli effetti dell'altimetria sull'uomo oltre ad assegnare svariati nomi alle punte montane come al Dente del Gigante anticamente chiamata Gran Col. Salirà sul Bianco, insieme a Balmat, il 5 Luglio 1787), con il quale sarà immortalato nel monumento cittadino di Chamonix, questi non avrà per lui mai buone parole definendolo un uomo difficile con il quale trattare. Tra le tante escursioni svolte ancora si ricorda un'impresa che lo vide protagonista quando, rimasto solo di notte durante una discesa da un'escursione (9 Giugno 1786), scavò una buca nella neve ed infilandocisi riuscì a sopravvivere sino al mattino seguente. Lo straordinario stava nel fatto che alcuno non avesse mai fatto nulla di simile, perché maledizioni si addensavano di notte lungo le pendici della montagna, e soprattutto perché l'equipaggiamento di Balmat non era sicuramente all'altezza per tale impresa. Lui ci riuscì. Salì per ben sette volte il Monte Bianco tra il 1786 e il 1818 poi, nel 1834 all'età di 72 anni sì imbarcò in una nuova spedizione, era deciso a trovare oro sulle pendici della montagna (grande era l'eco della presunta presenza del minerale), non tornò più ed il suo corpo non fu mai ritrovato; Paccard (Chamonix 1757 - 1827) invece era tutt'altra persona, medico, borghese studioso di scienza attento alla botanica, amante della montagna che, a suo modo, si poté considerarlo uno scienziato. Percorse a lungo le vie montane studiando tragitti che potessero portarlo in vetta al Bianco, custodendo gelosamente in sé unantica passione, essere il primo uomo a scalare e vincere questa montagna. Cresciuto in una famiglia agiata coltivò sin da bambino la passione per lo studio sino a quando, nel 1779 diventa medico, svolge regolare tirocinio professionale a Parigi (due anni come prevedevano le norme del Regno di Sardegna) per tornare a Chamonix tre anni più tardi nel 1782. Qui continuò incessantemente a cercare il sistema di battere Monte Bianco dando soddisfazione ai suoi tormentati desideri. Nel 1783, e questo rimane memorabile, fece l'intero giro del monte arrivando a Courmayeur e poi ad Aosta dove poté compiere studi botanici su alcune specie di piante locali. Compiuta l'impresa, la sua fama aumentò arrivando a ricoprire cariche politiche nella regione di residenza oltre al pubblico ufficio di Sindaco svolto sino alla morte. Sposò Marie Angelique Balmat e da questa ebbe quattro figli. Sepolto in Chamonix le sue spoglie furono perdute nel 1930 quando l'antico cimitero subì delle ristrutturazioni.

L'incontro

Era la mattina del 10 Giugno 1786, Balamt era sopravvissuto straordinariamente ad una notte in quota sulle pendici del Bianco, pur riportando segni d'assideramento, che lo obbligò a rivolgersi al medico del paese. Paccard lo attendeva. Così avvenne il loro primo incontro per trasformarsi successivamente in quelle valenti collaborazioni atte a vincere la maestosa montagna.

"Io sottoscritto, Jacques, figlio di J.P. Balmat, della frazione dei Pèlerins, Comune di Chamonix, dichiaro a tutti coloro cui interesserà: avendo saputo che il Sig. Dott. M. Paccard aveva in animo di compiere un nuovo tentativo sul Mont-Blanc, dopo quelli compiuti in precedenza, e sapendo che la sua guida era assente, mi sono presentato a offrirgli i miei servizi. Poiché egli aveva deciso di seguire la via della montagna della Côte, via che l8 giugno scorso dal Mont-Blanc avevamo giudicata impraticabile, misi in dubbio l'esito dell'impresa, ma egli mi assicurò dicendo che già da due anni aveva esplorato quei luoghi per mezzo del cannocchiale.
Dichiaro che senza il passo regolare da lui tenuto non saremmo mai giunti alla meta; che egli mi ha incoraggiato di continuo; che ha condiviso meco la fatica prendendosi talvolta parte del carico che mi spettava; che, benché desiderassi scendere, come avevo promesso, per soccorrere mia moglie e un figlio che avevo lasciati ammalati (quest'ultimo è morto 1'8 agosto), il Sig. Paccard ha giudicato pretesti le mie istanze.
Non ha voluto seguire la via tenuta nell'ultimo nostro tentativo, ma è proceduto direttamente attraverso la spianata che è sopra il ghiacciaio dei Bossons. Ha tracciato lui stesso la nuova via, precedendo mi, lungo un ripido pendio che è alla base del grande Mont-Blanc. Poiché mi aveva sempre detto che avremmo dormito sulla. montagna, non appena fummo arrivati in cima alla china mi ordinò di cercare un riparo, mentre egli saliva per esaminare certe rocce. Non avendo trovato alcun luogo adatto, egli decise di raggiungere nel pomeriggio stesso la vetta, meta della nostra impresa. Mi chiamò ed io lo seguii. In quel momento vidi una cosa nera passarmi sopra: era il suo cappello, portato via dal vento con tanta forza che non lo vedemmo più. Il Sig. Dottore continuò a salire agilmente; arrivammo a una piccola roccia dietro la quale mi posi a riparo dal vento mentre il Sig. Paccard la esaminava e si caricava di pietre. Eravamo presso la vetta della montagna; piegai a sinistra per evitare un ripido pendio di neve che il detto Sig. Paccard affrontò con decisione per arrivare direttamente alla vetta del Mont-Blanc. La deviazione mi fece tardare un poco e dovetti correre per giungere quasi contemporaneamente a lui sulla cima. Vi fece delle esperienze ed osservazioni, di cui prese nota. Vi ha lasciato un segnale e siamo poi scesi rapidamente seguendo la nostra pista che andavamo via via cercando. Siamo arrivati sulla montagna della Côte, dove anche il Sig. Paccard ha dormito, dalla parte che guarda sul ghiacciaio. Mi ha fornito il vitto, mi ha pagato e mi ha rimesso del denaro che gli era stato consegnato per me.

In fede di che ho firmato il presente atto al Bourg di Chamonix oggi 18 ottobre 1786, in presenza dei sottosegnati testi.

Jacques Balmat

Controfirmato: Joseph Pot e Joseph Marie Crussa, testimoni prescritti, invitati espressamente. (il tutto su carta bollata, all'uso del paese.)
Chamonix, il 25 marzo 1787

Questi i fatti raccontati di suo pugno da Balmat, ora il resoconto minuto per minuto eseguito dal giornalista Théodore Bourrit:

Tabella oraria

7 Agosto 1786, Lunedì

    ore 15:00 Paccard lascia Chamonix (alt. m. 1049) per le baite di Le Mont (alt. m.1175).
    ore 17:30 Partenza da Le Mont, salita della Montagne de la Côte.
    ore 21:00 bivacco sotto la cima (alt. m.2329).

8 Agosto, Martedì

    ore 4:15 partenza dal bivacco.
    ore 4:45 arrivo al Gîte a Balmat (alt. m.2589, 30 minuti, eccezionale salita!).
    ore 5:00 entrano nel ghiacciaio Jonction.
    ore 10:00 sono sul Grands Mulets (alt. m.3051).
    ore 12:00 sono sulle Petites Montées (alt. m.3350).
    ore 13:52 sono sulle Grandes Montées (alt. m.3850).
    ore 15:00 sono sul Grand Plateau (alt. m.3900, si inizia a sentire la fatica !).
    ore 15:30 imboccano lAncien Passage (alt. m.4121).
    ore 17:00 arrivano sui Rochers Rouges (alt. m.4450, eccezionale ascensione, laria è rarefatta).
    ore 17:45 arrivano ai Petits Rochers Rouges (alt. m.4577).
    ore 18:12 raggiungono la cima Petits Mulets (alt. m.4690).
    ore 18:23 raggiungono la Vetta! (alt. m.4807).
    ore 18:57 iniziano la discesa.
    ore 24:00 bivacco alla montagna della Côte (alt. m.2329).

9 Agosto, Mercoledì

    ore 4:00 rientro a Chamonix.
    ore 8:00 sono a casa sani e salvi (alt. m. 1049).

Fu una grande impresa che lascerà per sempre nel nostro ricordo un forte e sincero senso d'ammirazione.

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