Passo di Scermendone

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
6/09/2009
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 958 m
Quota di arrivo: 
2 595 m
Dislivello: 
637 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
2h30'

Introduzione

Escursione che porta a visitare una valle poco frequentata ma molto pittoresca e bucolica; si tratta del tratto iniziale della traversata più bassa e più facilmente percorribile fra Val Masino e Valmalenco, su sentieri abbandonati dai pastori ormai decenni fa. Il ritorno, parzialmente su terreno senza traccia né segnali, conduce a percorrere una dorsale amplissima affacciata sulla bassa Valtellina.

Descrizione

Dal piazzale di Predarossa (magnifico panorama sul Monte Disgrazia) si volta subito a destra andando ad attraversare il torrente presso le opere di presa di una recente centralina idroelettrica; dopo un centinaio di metri - segnalazioni sbiadite - la traccia erbosa scende ancora a destra in una valletta boscosa di larici. Sull'altro lato, il sentiero ora ben visibile comincia una breve traversata a saliscendi fra mughi e massi di rosso serpentino; svoltato lo sperone scendente dal Sasso Arso si imbocca la Val Terzana vera e propria in continua ascesa a gradoni fra i massi. In breve il rado bosco si apre nella prima spianata a pascolo della valle. [Sulla destra si nota il ponticello in legno della via di ritorno]. Il nostro percorso prosegue sempre sul lato sinistro del torrente raggiungendo di volta in volta le piccole pianure disposte a gradinata nella valle: i tratti di salita - quando il torrente scorre in strettoie impraticabili - sono a ripidi tornanti appena accostati ad esso. Ormai in vista del passo, con una breve deviazione a destra in posizione intuitiva, si raggiungono le rive del piccolo Lago Scermendone 2350 m circa; proseguendo sul fondo erboso della valletta, su multiple tracce di animali da pascolo, si raggiunge con qualche curva l'apertura del Passo Scermendone 2595 m. Sull'opposto versante il panorama si apre verso i monti del gruppo del Pizzo Scalino e oltre verso la Svizzera. Per il ritorno conviene inizialmente seguire le recenti segnalazioni a vernice che indicano una traccia sassosa a mezzacosta alle pendici del sovrastante Pizzo Bello fino alla bocchetta senza nome che ne indica la via di salita per cresta. Da qui si procede con qualche difficoltà su terreno sconnesso, ripido e franoso: si tratta sempre di un lungo traverso da intraprendere in lieve discesa, continuando fino a trovarsi sulla verticale del Lago Scermendone circa 100 metri di quota sopra di esso. Proseguendo sempre in questa direzione si arriva ad incontrare dei nuovi segnali a vernice: li si segue verso sinistra fino a trovarsi sulla dorsale di Scermendone, ai piedi della Cima Vignone, spartiaccque fra Val Terzana e Valtellina. Con panorama incomparabile, si prosegue in discesa mantenendo il culmine della dorsale fino a trovarsi appena a monte di una baita circondata da una staccionata (Rifugio Scermendone): qui si noterà nel pascolo una isolata palina indicatrice. Ne seguiamo la direzione e arriviamo al tornante di una pista forestale: la imbocchiamo in discesa a sinistra e la percorriamo fino al fondovalle; attraverso un tratto paludoso, con una lunga curva a sinistra contornante una collinetta boscosa, si raggiunge un ponticello in legno. Una volta attraversatolo, ci si ritrova sul percorso di salita all'imbocco della Val Terzana.

Informazioni generali

Via: da Preda Rossa
Segnavia: rosso/bianco/rosso
Tipologia percorso: parzialmente circolare
Periodo consigliato: giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre
Pericolo Oggettivo: pietraie ripide e franose
Esposizione al sole: sud-ovest

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano ad Ardenno lungo le statali 36 e 38; di fronte alla stazione ferroviaria si seguono verso sinistra le indicazioni per la Val Masino. Si sale lungo la provinciale fino al paese di Filorera: qui, con bivio a destra nei pressi del Centro Polifunzionale della Montagna, si sale lungo la strada di Predarossa fino al piazzale terminale. Sono circa 12 km con un tratto intermedio sterrato, attualmente molto malmesso, percorribile da auto normali solo con molta cautela.

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